28 maggio 2009
Wan: nel futuro ci sarà sempre il giornale... di carta
Futuro incerto per Metro e la free press
26 maggio 2009
Boston Globe, una crisi comune a tanti
25 maggio 2009
Per un sistema di pagamento esteso e flessibile
It currently appears that each online newspaper or their corporate parent will set up their own payment systems. The options being most discussed are subscriptions for use or electronic wallets from which to make micropayments for occasional use.
These factors will have a particularly negative affect on the heaviest online news users—voracious and promiscuous readers who seek news from multiple news organizations. If each newspaper sets up its own payment system, for example, these readers will have to have separate payment accounts for the New York Times, Washington Post, Los Angeles Times, Wall Street Journal, The Guardian, and dozens of other publications they wish to visit.
To deal with this challenge the newspaper industry should seek to create a joint venture or cooperative to solve the problem. Companies should work together to developing a single system that is usable across sites and one that can be extended to handle payments for other types of online content. Such a system would simplify and encourage payment for content, but also develop a new revenue stream by turning the payment system from a cost center to profit center by charging companies for its use.
Giornalismo e media partecipativi: voci, strumenti, prospettive
Scopo centrale dell’evento è quello di aggregare quindi soggetti variamente coinvolti nei media partecipati ed informare al meglio sui progetti in corso, presentando una serie di iniziative specifiche e gettando le basi per la creazione di una piattaforma operativa condivisa per incrementare visibilità, partecipazione, qualità dei citizen media anche in Italia.
24 maggio 2009
Chi è disposto a pagare?
Imperversa il dibattito sull'accesso a pagamento. Carlo De Benedetti interviene sul Sole 24Ore dove viene pubblicata anche una bella analisi da parte di Luca De Biase. In linea generale si afferma che il modello a pagamento possa avere un riscontro positivo solo nel caso che l'informazione prodotta online sia di qualità, abbia un carattere di eslusività, insomma, sia originale e interessante. Come esempio virtuoso di questo modello viene sempre citato il solito Wall Street Journal. Ma siamo sicuri che una formula di questo genere possa essere applicata a un giornale medio? Ho molti dubbi e per una serie di ragioni:
L'interesse a un accesso a pagamento è prevalentemente limitato al bacino di lettori che attualmente compra la copia cartacea. E soltanto una percentuale di questi potrebbe prendere in considerazione un costo aggiuntivo per accedere al web. Per due semplici ragioni: la percentuale più consistente del giornale ha una età media superiore ai 50 anni e quindi meno sensibile e meno disposta a utilizzare internet; e tra coloro che sono predisposti all'utilizzo di internet la disponibilità a pagare per l'online dipende fortemente dalla differenziazione di informazione disponibile su carta e online, se i due si equivalgono, perché pagare?
Il traffico sui giornali online è per il 70% generato dai motori di ricerca. Ciò vuol dire che l'attuale frequentazione dei siti web avviene per criteri di ricerca, mirati all'individuazione di poche e specifiche notizie. Un'attitudine che si traduce in una scarsa disponibilità nell'accettare un servizio a pagamento poiché quello che si consuma in volume di approvvigionamento di informazione e notizie per uno specifico giornale è molto limitato.
Il tempio medio di lettura di un accesso online è di pochi minuti, troppo poco per prendere in considerazione un pagamento. L'abbondanza di notizie generata dal modello internet ha creato di fatto una atomizzazione e polverizzazione nel modo di accedere alle notizie e, al di là di poche eccezioni, una più superficiale lettura degli articoli e delle notizie. Uno studio della McKinsey (McKinsey, Reshaping Publishers for Digital) rivela per esempio che tra i il tempo medio di lettura più alto del visitatore online è di 8,7 minuti per il Daily Mail, di 5,4 minuti per il Guardian e 3,3 minuti per il Times.
22 maggio 2009
Google non acquisirà nessun giornale
Alla ricerca di nuovi modelli
19 maggio 2009
Internet e giornali: come uscire dalla crisi?
Pubblicata oggi la ricerca Internet e giornali: come uscire dalla crisi? che ho scritto per conto dell'Osservatorio europeo di giornalismo, il centro studi della facoltà di Scienze della Comunicazione dell’Università della Svizzera italiana.
18 maggio 2009
FT.com: online insostenibile senza un modello a pagamento
15 maggio 2009
Giornali e Kindle
Chi potrebbe guadagnare di più da un progressivo numero di persone che volessero leggere il giornale su un ebook non sono il giornali stessi , ma Amazon, anche se il rapporto di partnership tra quotidiani e Amazon è in continua evoluzione. Se il costo di compensazione dovuto ad Amazon si aggira sul 70%, i ricavi per gli editori sarebbero del 30%, ovvero, facendo riferimento al prezzo medio degli abbonamenti mensili, equivalente a circa 3 dollari mese. Non solo, ma l'introduzione dell'ebook potrebbe avere effetti controproducenti in termini di ricavi. Considerato che la tipologia dell'utilizzatore dell'ebook paper potrebbe essere quella di un lettore che attualmente compra la rivista in edicola, il passaggio all'ebook sottrarrebbe una quota consistente di ricavi. Per semplificare il rapporto sarebbe 3 dollari mese per l'ebook contro i 30 dollari mese della carta. Un rapporto 1 a 10. Pur prevedendo un risparmio derivabile da un risparmio di costi di produzione e distribuzione del giornale cartaceo, solitamente stabilito in una percentuale variabile tra il 60-70%, il valore medio del lettore, e i margini di guadagno sostenibili, non sarebbero superiori a quelli della carta. Se, al contrario i ricavi degli editori potessero arrivare a una percentuale dell'abbonamento non inferiore al 50%, si sarebbe nella condizione di avere una profittabilità migliore di quella attualmente conseguibile dalla vendita del giornale cartaceo.
Stephen Peters, ha raccolto sul suo blog una serie di informazioni per comprendere chi è attualmente l'utilizzatore del Kindle. Il profilo che ne è risultato è quello di una persona con una età media superiore ai 50 anni, corrispondente di fatto all'età media dell'attuale lettore della carta stampata.
14 maggio 2009
Giornali e lettori elettronici
La questione di fondo è: chi può essere interessato a sostenere un costo di questo genere, acquisto dell'e-book e abbonamento? Se in questo momento può essere considerata una sperimentazione, quale logica può sostenere lo sviluppo di un modello di lettura di questo genere?
In linea generale gli editori stanno cercando delle formule che consentano di introdurre un pagamento per l'accesso online ai contenuti. Se fino a questo momento la stragrande maggioranza dei giornali ha deciso di optare per un accesso libero, confidando nella possibilità di essere remunerativi attraverso la pubblicità, un metodo diverso per trovare altre fonti di ricavo si pensa possa essere rappresentato dagli ebook, una logica molto vicina a quella già avviata per i servizi erogati a dispostitivi cellulari. Ci sono molti dubbi sul fatto che l'ebook possa coinvolgere un numero di persone sufficiente ad avviare una nuova modalità di accesso a notizie ed articoli che possa rendere sostenibile il futuro dei giornali. Tuttavia vi sono ragionevoli pro e contro. Ecco alcune considerazioni:
- Perché spendere soldi per avere informazioni che nella maggior parte possono essere reperibili online gratuitamente? Logica vorrebbe che anche il contenuto online fosse a questo punto accessibile con micropagamenti. Una questione tuttora in discussione sebbene i giornali generalisti siano avviati ormai da tempo su un modello online di tipo free.
- L'utilizzo dell'ebook corre il rischio che sia prevalentemente utilizzato dalle persone che attualmente comprano il giornale in edicola. Nel caso significa garantirsi, vedi La Stampa, 99 euro di abbonamento anno, inferiore alla cifra attualmente spesa da un lettore medio del giornale cartaceo.
- Se il servizio ebook decolla significa per il giornale ridurre progressivamente costi di produzione e distribuzione, in quanto il numero di copie stampate potrà diminuire proporzionalmente al crescere degli utenti elettronici. E' in quest'ottica che il lettore elettronico potrebbe in diventare una interessante prospettiva per i gruppi editoriali.
- La modalità di pagamento dovrebbe essere semplificata e accostarsi maggiormente a quella del mondo della telefonia mobile. Ammortizzare il costo del dispositivo all'interno del costo per l'abbonamento.