28 maggio 2009

Wan: nel futuro ci sarà sempre il giornale... di carta

Gavin O'Reilly presidente della World Association of Newspapers, in occasione dell'apertura della conferenza internazionale a Barcellona sdrammatizza e ironizza sullo stato di salute dei giornali: prevedere la morte dei giornali sembra sia diventato un nuovo sport, dice O'Reilly, e affermare che il futuro sia l'online è un errore e un enorme semplificazione.

Le cifre. Secondo la Wan vi sono 1,9 miliardi di persone al mondo che leggono un giornale a pagamento. E tra il pubblico adulto la differenza tra lettori dei giornali e lettori online è del 41%. La crisi attuale ha avuto un effetto pesante sull'industria dei quotidiani, dice O'Reilly, ma non è più grave di quanto succeda  in altri settori industriali. Nel corso del 2008 la distribuzione è cresciuta dell'1,3% pari a 540 milioni di copie vendute giornalmente, l'8,8% in più rispetto a cinque anni fa. In molti paesi europei i giornali a pagamento hanno una penetrazione tra il pubblico adulto del 70%, in Giappone è del 91% e in Nord America del 62%. 

Ma le cifre che snocciola O'Reilly sono la testimonianza della crisi dei giornali. Innanzitutto fa sempre e solo riferimento al pubblico adulto: cosa succederebbe se si prendesse in esame anche il pubblico più giovane? Le cifre globali, a livello mondiale, non lasciano poi comprendere esattamente le dinamiche che avvengono nei paesi tecnologicamente più avanzati e con infrastrutture a larga banda con un alto tasso di penetrazione. Il punto di vista della Wan può essere consolatorio, ma l'analisi è distante da quanto succede in molti paesi.

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