Il ragionamento di Murdoch è semplice: i giornali, a differenza di quanto si ipotizzava fino a qualche tempo fa, non possono sostenere i costi delle attività online affidandosi unicamente alla pubblicità. Non solo, ma la crisi della carta stampata determina progressivamente una difficoltà finanziaria che si riflette inevitabilmente anche sull'online, poiché quest'ultimo è vissuto e vive grazie alla sussidiarietà dei proventi della carta.
Impresa impossibile? La prima iniziativa coerente con un modello di business di questo tipo è già stata avviata e potrà costituire una sorta di test prima che venga estesa a molti dei giornali di proprietà di Murdoch. A breve l'edizione della domenica del Times (un milione 200 mila copie vendute ogni settimana) , ospitata online all'interno del sito della testata, verrà separata e portata su un sito dedicato il cui accesso non sarà completamente libero. I meccanismi di pagamento che verranno messi in atto sono ancora oggetto di discussione, ma è interessante notare che la politica che verrà adottata prevederà vari livelli di diversificazione con una logica protezionistica nei confronti degli attuali lettori della versione offline. Nulla di tutto questo potrà salvare i giornali dalla condizione disperata in cui si trovano dice Jaff Jarvis, l'unica cosa da fare è che egli editori procedano a un rinnovamento strategico coerente le regole del nuovo mercato di internet.