18 maggio 2009

FT.com: online insostenibile senza un modello a pagamento

Accesso a pagamento per i giornali online. Se fino all'anno scorso sembrava che, tranne rare eccezioni, in primis Wall Street Journal e Financial Times, si fosse ormai archiviata l'idea del pagamento per la lettura di articoli e notizie, l'argomento torna, una volta ancora, al centro del dibattito. Formule più restrittive vengono ipotizzate dagli stessi WSJ e FT.

Rob Grinshaw, publisher di FT.com è dell'idea che se i contenuti sono di qualità la gente è disposta a dare un proprio contributo. L'assunto di base è che un giornale online non può avere la pubblicità come unica fonte di sostentamento. Attualmente FT.com prevede un abbonamento a 99 sterline l'anno, che garantisce accesso all'intero contenuto del sito, e la possibilità, per i non paganti, di leggere fino a un massimo di 10 articoli per mese.

Il modello di business online deve necessariamente puntare a una formula di pagamento più esteso? Grinshaw ne è convinto. La cosa interessante è che queste affermazioni arrivano da parte di chi è riuscito in questi anni a sostenere comunque un formula di successo per quanto riguarda la logica del pagamento. Sembra però non essere sufficiente.

Considerata l'attuale valorizzazione del valore di un lettore online il numero di visitatori o page per view per garantire un minimo di redditività sono impossibili da raggiungere per la stragrande maggioranza dei giornali. E non sono sufficienti nemmeno i numeri di FT.com che può vantare 110 mila lettori a pagamento e 1,3 milioni di utenti registrati.