La
concentrazione dei media? Mai stata così elevata. Una interessante
infografica
rivela quanto sia lontana dai luoghi comuni la condizione della
produzione di contenuti di intrattenimento e informazione negli Stati
Uniti: il 90% dei programmi televisivi, delle notizie, della
produzione radiofonica e dei film è è finanziariamente riconducile
a soli sei gruppi. Chi sono? General Electric, New Corp, Disney,
Viacom, Time Warner e Cbs. Dagli anni ottanta a oggi lo scenario è
drasticamente mutato. Basti pensare che nel 1983, la proprietà del
90% della produzione era suddivisa tra 50 differenti aziende.
Internet doveva portare una più ampia competizione e una maggiore
diversificazione e democratizzazione del mercato? Appare piuttosto
vero il contrario. L'evoluzione dei media è caratterizzata da una
progressiva concentrazione e dalla presenza di conglomerati che
operano in tutti i settori e che tendono a occupare ogni singola
piega tecnologica creando conseguenti opportunità di una più mapia
articolazione nella distribuzione dei prodotti.
Analizzando
i dati contenuti nell'infografica appare chiaro che la capacità di
governare i cambiamenti di stile di vita e delle tecnologie sia
appannaggio di pochi player.
Il
grado di consolidamento sinora raggiunto, riguarda soprattutto la
proprietà dei fornitori di contenuti. All'interno di uno stesso
conglomerato operano profili media diversi. E' possibile che in
futuro aziende con differenti background possano convergere e
iniziare a operare su più fronti in modo integrato? E' un'ipotesi
verosimile, considerate le opportunità offerte dalla tecnologia.
Soprattutto occorre capire quali economie di scala una tale
convergenza potrebbe mettere in gioco. E una evoluzione di questo
tipo porterebbe inevitabilmente a una accelerazione degli indici di
concentrazione. D'altra parte l'informazione convergente stimola gli
operatori globali a integrare più piattaforme multimediali. Se in
passato, e in particolare nel periodo di massima espansione della
televisione, la gestione e la produzione dei contenuti, per i
rispettivi canali di riferimento, tendeva a rimanere separata, con
player importanti all'interno di singoli ambiti informativi, in
questi ultimi anni, così come sempre avviene nei momenti di
cambiamento di paradigma, si sono sommate operazioni di acquisizioni
che hanno determinato nuovi livelli di aggregazione.